Essere spirituali per essere Chiesa

 

L’enorme aumento, a causa dell’avvento delle nuove tecnologie, dell’autonomia dell’uomo, oggi divenuta e considerata tra i beni più preziosi della propria vita, pone a tutte le strutture sociali tradizionali la necessità di una maggiore capacità di integrazione, che a tutt’oggi nessuna riesce ad offrire.
Nel contempo ogni individuo con gli innumerevoli messaggi che oggi riceve e condivide costruisce una vera molteplicità di relazioni personali e antropologicamente diviene un altro e nuovo uomo che si identifica in un vero e proprio individualismo in rete, il quale non ha nessuna caratteristica all’isolamento, anche se il corretto significato della parola ci porterebbe ad identificarla così.
Invece questo individualismo in rete è basato su un rapporto intenso e continuo perché fondato sul prescindere dal luogo e dal momento in cui ci si trova.
Se poi, come noi ipotizziamo, il futuro della società sarà fondato sul principio di creatività dell’uomo questi dovrà tener di conto in modo elevato della corretta e dignitosa emancipazione della propria vocazione o attitudine.
Nuova autonomia dell’uomo, individualismo in rete, emancipazione della vocazione e/o attitudine sono i 3 elementi fondamentali che richiedono al nuovo uomo un elevato aumento della spiritualità.

Tutto ciò è confermato da numerosi studi scientifici effettuati ed apparsi  nelle principali università del mondo: da Yale ad Oxford, da Tuilberg ad Harward.
Persino la forte crescita socio economica della Corea del Sud viene in gran parte imputata ad una esplosione di spiritualità religiosa.
Queste considerazioni comportano, soprattutto per le religioni occidentali, da una parte l’assoluta ricerca di una nuova capacità di integrazione della moltitudine e dall’altra la ricerca dell’azione spirituale.

Se il nuovo popolo si affermerà come la sommatoria dei principi creativi, frutto dell’emancipazione della vocazione e/o attitudine, avrà assoluto bisogno di una chiesa spirituale dove la somma degli intelletti dei credenti è presieduta dal Logos e da Gesù. (Eusebio di Cesarea)

In una chiesa veramente spirituale sono azzerate le distinzioni di ordine terreno, tanto che possono divenire maestri coloro che a stento altrove avrebbero potuto essere discepoli. (Ambrogio)

Ad una chiesa spirituale spetta un compito assoluto: non estinguere mai lo Spirito calato da Dio nel suo popolo. (Lumen Gentium)

L’Apostolo Giovanni è talmente convinto dell’importanza dello Spirito, che afferma che una volta ricevuto non avrete più bisogno che alcuno vi ammaestri purché rimaniate continuamente saldi a Lui.

Quindi dobbiamo essere consapevoli del fatto che la chiesa spirituale deve trovare il coraggio dell’integrazione della moltitudine, separando il Magistero dalla propria giurisdizione. (Hermann Pottmeyer)


Il nuovo ruolo della chiesa è quello di divenire Glocal, molto locale, con un’apertura della propria struttura ai laici, con la salvaguardia di tutte l’esperienze spirituali laiche, a cui si deve aggiungere una continua comunione universale tra tutte le strutture territoriali e apostoliche.
Sancire il diritto di completa dimora di tutti i laici nella chiesa.

This entry was posted in Note. Bookmark the permalink.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>